Il ministro dell’Interno invoca le infrastrutture (da fare) a Firenze.
Ma non dà riscontri sul tema della sicurezza della TAV (già fatta) sotto terra fra Firenze e Bologna.
Leggiamo nelle agenzie che, rispondendo ai giornalisti a Firenze in merito al tunnel del nodo fiorentino dell’Alta velocità, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini avrebbe affermato: “Conto che col voto di domenica” 26 maggio “i sì prevalgano in tutta Italia. C’è bisogno di viaggiare, di strade, porti, ferrovie, ponti, tunnel. Gli italiani e anche i toscani si sono espressi chiaramente”.
Il 18 dicembre 2018 l‘associazione ecologista fiorentina Idra ha inoltrato al ministro Salvini un’istanza urgente di attenzione sulle condizioni di sicurezza nelle gallerie AV/AC Firenze-Bologna. A distanza di quasi sei mesi, però, dal ministro del “governo del cambiamento” non è arrivato alcun riscontro.
Nella lettera (cui è seguita, un mese dopo, una seconda “lettera aperta”), Idra faceva riferimento alle condizioni di esercizio della linea ferroviaria TAV sotto l’Appennino segnalate in via formale al prefetto di Firenze Laura Lega il 14 settembre 2018, e a lei ribadite in occasione dell’incontro in prefettura il 17 ottobre. Nel tunnel TAV fra Firenze e Bologna per 60 chilometri i treni ad Alta Velocità si incrociano sotto terra in un unico tubo privo di galleria di soccorso, e con sette ‘vie di esodo’ su quattordici che distano una dall’altra fin oltre il massimo di quattro chilometri richiesto dal decreto-sicurezza sulle gallerie ferroviarie (come leggiamo anche nel Parere della competente Commissione Sicurezza del Ministero Infrastrutture e Trasporti!).
In quella lettera Idra chiedeva al ministro Salvini “un cambiamento di rotta, e un intervento sostanziale e sollecito per avviare ad efficace risoluzione sia le problematiche della sicurezza della tratta sotterranea AV/AC Bologna-Firenze sia quelle legate al Nodo AV di Firenze”. E aggiungeva: “Chiediamo, e speriamo, che sia reso possibile – anche col coordinamento del Prefetto di Firenze – un confronto reale tra le Istituzioni, le Ferrovie dello Stato Italiane, le comunità locali e la cittadinanza attiva, che affronti le criticità evidenziatesi, al fine di cominciare a garantire al più presto delle risposte atte a rassicurare tutti coloro che viaggiano sulla tratta appenninica AV/AC e i cittadini di Firenze. I rischi, come saprà e vedrà, appaiono essere seri, concreti, attuali. Non possiamo permettere che tragedie come quelle del Ponte Morandi e di Viareggio, e non solo, abbiano a ripetersi, per di più in un contesto che comporterebbe un potenziale numero di vittime esponenzialmente moltiplicato”.