Non mi pare che ci sia da fare nessun calcolo costi benefici (Enrico Rossi)
Non c’è bisogno di un’analisi ‘costi benefici’ per completare la Tav di Firenze perché è già stata fatta (Dario Nardella)
Le dichiarazioni del presidente della Toscana Enrico Rossi e del sindaco di Firenze Dario Nardella, secondo i quali il calcolo costi-benefici per il progetto di sottoattraversamento ferroviario Alta Velocità della città di Firenze approvato vent’anni senza un solo momento pubblico di confronto fra progetti, priorità, costi e benefici sarebbe inutile, in quanto già fatto, rappresentano l’ennesima prova di indifferenza alle evidenze e di oltraggio al buon senso da parte di questa classe politica al tramonto.
Nella colonna dei costi sarebbe davvero imbarazzante, capiamo, dover mettere in fila, per esempio, le conseguenze dell’inchiesta giudiziaria della Direzione Distrettuale Antimafia già agli esordi della cantierizzazione, gli stop-and-go legati alle disavventure finanziarie del general contractor e delle imprese capofila Coopsette e Condotte, le lunghe parentesi di incertezza e stagnazione frutto delle capriole e controcapriole progettuali di cui ha dato grottesca prova Palazzo Vecchio.
Comprendiamo le buone ragioni, di parte, che spingono la classe politica responsabile di tante scelte improvvide a tentare un’ultima strenua difesa del modello di dilapidazione di tempo e denaro pubblico sperimentato a partire dall’atto di approvazione del progetto, il 3 marzo 1999. Noi ci auguriamo che inizi finalmente invece a prevalere, nella sensibilità dell’opinione pubblica e negli atti di governo, il primato della logica, dell’ambiente, dell’economia e della cura del bene comune. Si apra, sul tema del trasporto pubblico a Firenze e in Toscana, un dibattito pubblico serio e trasparente che permetta di varare una pianificazione condivisa e partecipata.