Idra scrive al ministro dell’Interno e denuncia l’assordante silenzio istituzionale sulla sicurezza delle lunghe gallerie appenniniche monotubo fra Firenze e Bologna: dopo la tragedia di Genova, restano un nodo irrisolto. Dopo l’incontro di ottobre, nessuna risposta dal prefetto del capoluogo toscano.
Idra si appella al ministro dell’Interno, domani a Firenze: “Non possiamo permettere che tragedie come quelle del Ponte Morandi e di Viareggio, e non solo, abbiano a ripetersi, per di più in un contesto che comporterebbe un potenziale numero di vittime esponenzialmente moltiplicato”.
Nella lettera al ministro, l’associazione ecologista toscana sottolinea “le conferme drammatiche che le cronache ci propongono quasi quotidianamente delle conseguenze che la carente cultura della sicurezza determina, in ogni campo, nel nostro Paese, in assenza delle necessarie misure di controllo e di prevenzione”.
Il 17 ottobre scorso il prefetto di Firenze, Laura Lega, aveva ricevuto una delegazione di Idra, che le aveva rappresentato le gravi criticità descritte dalla Commissione Sicurezza delle Gallerie ferroviarie del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, contenute in un corposo Parere sulle caratteristiche della lunga tratta sotterranea per treni ad Alta Velocità costruita fra il 1996 e il 2009 con due binari che per 60 km corrono uno a fianco all’altro in una successione di lunghi tunnel monotubo fra Firenze e Bologna, senza una galleria parallela di soccorso. Dopo la dura lezione del ponte Morandi a Genova, Idra ha ritenuto doveroso infatti richiamare l’attenzione delle istituzioni su di un caso già ripetutamente proposto negli anni all’attenzione pubblica. A titolo precauzionale, ha spedito il testo del parere ministeriale al Prefetto e al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze lo scorso 19 ottobre, per lettera raccomandata.
Durante l’incontro con l’associazione, il prefetto aveva riferito di aver trasmesso agli organi competenti (fra i quali Ferrovie dello Stato Italiane) la nota inviata a settembre da Idra, perché dessero riscontro alle richieste di chiarimenti e di informazioni formulate dall’associazione, e anzi si apprestava a sollecitarlo, mostrandosi contrariata dal silenzio che aveva fatto seguito a quella iniziativa.
A due mesi dall’incontro, però, e a tre mesi dalla prima lettera di segnalazione, tutto tace.
Idra deve registrare che rischiose incognite appaiono continuare pertanto a pesare minacciosamente sulle lunghe gallerie appenniniche. L’associazione ha inteso così informare direttamente il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che sarà domani a Firenze, confidando nell’opportunità di un incontro che faccia anche un punto di dignità sull’estenuante, indecorosa e dissipativa vicenda delle condizioni di attuazione del progetto di sottoattraversamento Alta Velocità di Firenze, già all’attenzione della Direzione Distrettuale Antimafia.
“Chiediamo un cambiamento di rotta, e un intervento sostanziale e sollecito per avviare ad efficace risoluzione sia le problematiche della sicurezza della tratta sotterranea AV/AC Bologna-Firenze sia quelle legate al Nodo AV di Firenze”, scrive Idra. “Chiediamo, e speriamo, che sia reso possibile – anche col coordinamento del Prefetto di Firenze – un confronto reale tra le Istituzioni, le Ferrovie dello Stato Italiane, le comunità locali e la cittadinanza attiva, che affronti le criticità evidenziatesi, al fine di cominciare a garantire al più presto delle risposte atte a rassicurare tutti coloro che viaggiano sulla tratta appenninica AV/AC e i cittadini di Firenze. I rischi, come saprà e vedrà, appaiono essere seri, concreti, attuali. Non possiamo permettere che tragedie come quelle del Ponte Morandi e di Viareggio, e non solo, abbiano a ripetersi, per di più in un contesto che comporterebbe un potenziale numero di vittime esponenzialmente moltiplicato“.