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Chi può, aiuti Idra, associazione di volontariato che non si avvale di finanziamenti pubblici, chiamata a versare al Ministero dell’Economia 3010,86 euro di bolli e notifiche.
A ottobre 2011 Idra si costituisce ad adiuvandum, a fianco della Procura toscana della Corte dei Conti, nel procedimento che attesterà il danno erariale TAV per l’ingente dispersione di risorse idriche sull’Appennino fra Bologna e Firenze.
Il 31 maggio 2012 la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Toscana emette la sentenza n. 273/2012 a carico di 23 amministratori e dirigenti regionali, e dirigenti del Ministero dell’Ambiente, accusati dalla Procura contabile come responsabili del danno, computato in 13,5 milioni di euro:
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(essendo deceduto nel frattempo Bruno Agricola).
La sentenza recita: “Dall’esame degli atti e dalle risultanze dibattimentali, è emerso, in modo inequivocabile, che il comportamento, da cui è derivato il danno erariale contestato dalla procura (correttamente definito patrimoniale in quanto relativo all’accertata dispersione delle ingenti risorse idriche), è quello tenuto, per la parte di rispettiva competenza, dai convenuti che, come dettagliatamente indicato nell’atto di citazione, agendo con censurabile superficialità, insolita pervicacia ed in violazione ad elementari norme di diligenza, – pur avendo un’adeguata conoscenza dell’opera e delle conseguenze che avrebbe causato alle risorse idriche, in virtù della consistente mole dì informazioni pervenute nella fase istruttoria e volutamente trascurate o non adeguatamente veicolate, – procedettero all’approvazione dei progetti. La loro condotta, dunque, non può che qualificarsi come gravemente colposa e, come tale, definirsi, ai fini evidenziati, quale originatrice del fatto illecito da cui è promanato il danno il cui verificarsi, secondo la prospettazione accusatoria, va fatto risalire al periodo in cui essi rivestivano i rispettivi incarichi istituzionali”.
Solo con l’accoglimento dell’eccezione di prescrizione sollevata dai convenuti, gli stessi hanno potuto scongiurare una condanna.
La medesima sentenza revoca però a Idra il beneficio del gratuito patrocinio (che comporta l’esonero dal pagamento delle spese vive oltre che da quelle di assistenza legale che rimangono a carico dello Stato), beneficio al quale era stata precedentemente ammessa dall’Ordine degli Avvocati e in virtù del quale essa aveva potuto partecipare al procedimento presentando memorie e presenziando a tutte le udienze a mezzo del proprio difensore.
E così, un anno dopo, Idra (che esprime gratitudine all’avv.ssa Claudiahilde Perugini del Foro di Firenze, generosamente intervenuta ad assisterla anche per l’attività successiva alla sentenza senza richiedere compensi all’Associazione) è chiamata a versare al Ministero dell’Economia 3010,86 euro di bolli e notifiche. Un caso mai verificatosi in Italia, per quanto è dato sapere. Un paradosso che ferisce e addolora.
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