TAV: a proposito della querela del presidente dell’Osservatorio della Nuova Linea Torino-Lione arch. Mario Virano al climatologo Luca Mercalli.
Sulla querela al climatologo Luca Mercalli, annunciata sulle colonne de “La Stampa” il 20 ottobre scorso, l’associazione fiorentina Idra chiede rispettosamente un passo indietro all’arch. Mario Virano, presidente dell’Osservatorio della Nuova Linea Torino-Lione.
Anche a Idra, si osserva, nel novembre del 2000 fu promessa “una confezione di querele e/o richieste di risarcimento danni”, in quel caso da parte dell’associazione Legambiente. Ma forse, scrivono gli ecologisti fiorentini a Virano, qualcuno riuscì a convincere il Comitato Regionale Toscano di Legambiente “che gli ingredienti necessari a sporgere querela non c’erano proprio, e che l’azione avrebbe potuto rappresentare piuttosto un boomerang per i proponenti”.
Analogamente, si legge nella lettera aperta inviata sabato 26 novembre al commissario di Governo per la TAV, “noi Le scriviamo adesso per suggerire anche a Lei, rispettosamente, un passo indietro. Non ci sembra che manchino, dalle cronache e dalle testimonianze che abbiamo potuto raccogliere fin qui, indizi di insufficiente democraticità nelle procedure con le quali si sta tentando di procedere alla forzata cantierizzazione della Val di Susa”. L’associazione toscana Idra aggiunge: “Il mero virgolettato su una cronaca di giornale non sembra costituire oggetto credibilmente meritevole di causa civile. Temiamo al contrario che un’azione come quella intrapresa possa incrinare anche le eventuali buone ragioni del fronte del consenso alla TAV: un’allergia così pronunciata alla critica, persino quando si materializzi in un aggettivo riportato sulle colonne di un giornale, sembra evidenziare la presenza di nervi scoperti, e di suscettibilità fuori misura, piuttosto che quella di solide ragioni a conforto delle proprie posizioni”.
“È per questo – conclude la nota – che, a tutela proprio di queste posizioni, Le proponiamo di soprassedere e di ritirare una denuncia che in tanti, così come successe nel citato caso del 2000 a Firenze, può far insorgere il dubbio che una coalizione di poteri forti voglia tentare di intimidire coloro che, a tutela del territorio e dell’erario, portano legittimamente e ammirevolmente prove e dati quanto meno degni di attenzione”.