IDRA RACCOGLIE E RILANCIA UNA SEGNALAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DI TRENITALIA, DIVISIONE TRASPORTO PASSEGGERI, FRECCIARGENTO.
Sono venuti a conoscenza, da ripetute e convergenti segnalazioni, del fatto che negli ultimi mesi, per sopperire a carenze di personale, sarebbe stato “comandato ad alcuni agenti di effettuare il servizio di ‘condotta’ e di ‘scorta’ dei treni frecciargento [... ] con equipaggi non completi e/o non correttamente formati sulle linee da percorrere e – in particolare – sulle norme e le procedure di sicurezza per la circolazione su linee e gallerie Alta Velocità”.
A scriverlo, in una nota indirizzata al datore di lavoro e al RSPP di Trenitalia, alcuni Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) di Trenitalia, Divisione Trasporto Passeggeri, Frecciargento. “Tali fatti si sarebbero intensificati nella settimana dal 16 al 24 settembre 2011, con particolare riferimento alle giornate di sabato e domenica, in occasione dello sciopero nazionale dei macchinisti e dei capitreno del 17-18/9”.
Gli RLS sottolineano al riguardo che “le procedure interne all’azienda in materia di soccorso, prevenzione antincendio nonché i Piani di Emergenza Interna (PEI) per le emergenze in galleria, prevedono la presenza equipaggi completi, formati e addestrati.”
La sicurezza nei 60 km di tunnel ad Alta Velocità sotto l’Appennino fra Vaglia e Bologna, che risultano sguarniti di una galleria parallela di soccorso, non è uno scherzo. Ripetutamente Idra ha denunciato la circostanza, scrivendo a tutte le autorità competenti, e rimarcando i contenuti del Parere con cui il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze già nel luglio del 1998 scriveva, a proposito della configurazione dell’opera in costruzione, che “si nutrono seri dubbi sulla rapidità ed efficacia dei mezzi di soccorso”. Nel tunnel, osservava l’ing. Domenico Riccio, è stata adottata la tipologia costruttiva denominata “galleria monotubo a doppio binario” priva di tunnel di servizio, con finestre intermedie poste a distanza reciproca di 6-7 km. “Nel caso di gallerie con finestre intermedie – si legge nel parere del Comando fiorentino – non è possibile avvicinare i mezzi di soccorso, inviati in appoggio al mezzo intermodale, in zone prossime all’incidente”.
In caso di deragliamento, collisione, incendio, dunque, ma anche semplice guasto, le ‘sorprese’ potrebbero rivelarsi – a causa delle velocità dei convogli e dell’ambiente in cui transiteranno – di un ordine di grandezza difficilmente confrontabile con quelli di altri incidenti ferroviari.
In un contesto già così critico, desta dunque serie preoccupazioni aggiuntive la segnalazione degli RLS.
Idra ha immediatamente trasmesso altrettante raccomandate ai presidenti delle Regioni Toscana ed Emilia Romagna, ai Prefetti di Firenze e di Bologna, e al Direttore dell’ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie). “Sarebbe a nostro avviso gravissimo se risultasse verificata l’utilizzazione di equipaggi ridotti o non correttamente addestrati per la sostituzione di personale in ferie o scioperante, tenuto conto della necessità di un numero adeguato di ferrovieri a bordo anche per la ‘semplice’ assistenza ai viaggiatori in occasione dei numerosi disservizi, meno gravi ma molto frequenti, che li costringono a soste forzate, in galleria, a volte senza aria o anche al buio, come più volte attestano le cronache o segnalazioni a noi pervenute”, osserva l’associazione ecologista fiorentina. E aggiunge: “In particolare, associandoci alla richiesta dei RLS di Trenitalia che hanno sollevato la questione, chiediamo sia verificata costantemente la consistenza e la qualificazione degli equipaggi dei treni Frecciarossa e Frecciargento. L’eventuale utilizzazione di equipaggi incompleti o non adeguatamente preparati ai sensi delle norme e dei Piani di intervento nelle gallerie pone infatti inquietanti interrogativi rispetto alle capacità ed alla rapidità del soccorso e dell’assistenza per la gestione delle emergenze e in caso di evacuazione”.
La nota, firmata dal presidente di Idra Girolamo Dell’Olio, si conclude con la richiesta “che le autorità preposte vigilino severamente sul rispetto delle misure di sicurezza della circolazione ferroviaria, sull’adeguatezza dei Piani Emergenza Interni (PEI) dei Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS) e sull’applicazione di essi da parte del gestore della rete, RFI, e dell’impresa che esercita il trasporto ferroviario, affinché non risultino solo adempimenti meramente burocratici inutilizzabili in caso di reale necessità”.