Gentile Sindaco,
la stampa ha dato notizia che Lei accetterebbe il disastro TAV a Firenze in cambio di qualche contropartita per la città. Ma se c’è una cosa che un buon sindaco del terzo millennio dovrebbe evitare, è proprio di ripetere l’errore di tanti amministratori pubblici di fine secondo millennio, che hanno ingoiato o promosso lo scambio fra salute e denaro, fra ambiente e ‘compensazioni’. Mercato delle vacche lo hanno chiamato persino alti esponenti della maggioranza altavelocista nel Consiglio regionale della Toscana. Ora, proprio la cronistoria della TAV in Mugello è maestra, in questo senso: non c’è né proporzione né coerenza né compatibilità fra i danni prodotti alle falde acquifere e all’intero territorio da cantieri poco sorvegliati e da progetti poco avveduti, da una parte, e le regalie a suon di denaro pubblico con cui si è acquisito il consenso delle Amministrazioni locali, dall’altra. Contropartite che talvolta hanno persino aggiunto danno al danno. Legga le requisitorie dei Pubblici ministeri al processo di Firenze conclusosi in primo grado con pesanti condanne il 3 marzo 2009: ne troverà descrizione e documentazione in abbondanza.
No, caro Sindaco, la città di Firenze non ha davvero bisogno di ripetere quell’esperienza, che è anche un pessimo esempio di etica politica e cultura di governo. Ha mai chiesto, Lei, ai fiorentini se condividerebbero che si baratti con moneta la salute loro e dei loro figli, la sicurezza delle loro case, la conservazione dei monumenti storici, la vivibilità quotidiana della città patrimonio dell’UNESCO? Non Le sembra già abbastanza elevata e sproporzionata la spesa annunciata per due tunnel chilometrici e una faraonica stazione Foster, a servizio di due soli binari? Non è stato proprio Lei, meno di un anno fa, a dichiarare (lo leggiamo sul Suo sito) “L’Alta velocità a Firenze c’è già e i treni veloci qui già si fermano. Perché se hanno un miliardo di euro da buttare via in questo modo non lo mettono sulla scuola?”?
La patata è bollente. Gli interessi in ballo (non proprio pubblici) sono mastodontici. Ne siamo consapevoli. Ma non serve, caro Sindaco, nascondere la testa sotto la sabbia di rassicuranti dichiarazioni di facciata che non vengono poi accompagnate da atti conseguenti, buone a conquistare simpatie facili quanto fragili. Chi fa il mestiere più bello del mondo nella città più bella del mondo, come Lei ama spesso ripetere, ha il dovere della coerenza, della credibilità, della responsabilità, dell’ascolto. Quattro doti delle quali – in tema di infrastrutture – alla nostra associazione non risultano corrispondere sufficienti riscontri concreti nella Sua azione amministrativa.
Le ricordiamo che abbiamo un’esperienza ormai storica in tema TAV, e che Le abbiamo trasmesso numerosissime lettere, proposte, fotografie, video, documentazione istituzionale, richieste di incontro: ma Lei non ci ha mai risposto.
Noi però siamo cittadini pazienti. Sappiamo aspettare, senza con questo tacere. Prima che sia troppo tardi, Le rinnoviamo quindi l’invito ad accogliere la nostra istanza di incontro assieme agli esperti nazionali che sono in grado di indicarLe vie di uscita funzionali, nobili e praticabili dall’apparente vicolo cieco in cui – talora col Suo stesso avallo da Presidente della Provincia di Firenze – i Suoi predecessori Primicerio e Domenici l’hanno confinata.
Il vicepresidente
Pier Luigi Tossani
Il presidente
Girolamo Dell’Olio