Il 18 marzo processo di appello per il disastro TAV in Mugello, dove Idra è parte civile.
Per un po’ Idra ha preferito attendere: non voleva essere o apparire scortese. Il nuovo presidente dell’Osservatorio Ambientale nazionale sul Nodo Alta Velocità di Firenze, l’ing. Giacomo Parenti, nominato dal sindaco Matteo Renzi nell’incarico rivestito precedentemente dal geologo Pietro Rubellini, aveva risposto il 7 gennaio alla richiesta di informazione, documentazione, colloquio e audizione che l’associazione ecologista toscana gli aveva trasmesso nei giorni immediatamente precedenti il Natale 2010: “Confermo che il Ministro dell’Ambiente ha firmato il decreto sul rinnovo dei componenti dell’Osservatorio Ambientale Linea Alta Velocità Nodo Ferroviario di Firenze e sono disponibile ad un primo incontro da effettuare dopo che avrò preso visione delle problematiche e completato il passaggio delle consegne”.
Adesso però è passato più di un mese, e a quanto pare il nuovo presidente non è stato ancora in grado di ‘mettersi in pari’ coi lavori TAV che allegramente proseguono. L’ing. Parenti è del resto già il terzo presidente da quando l’Osservatorio è stato istituito con decreto del 23 novembre 2001. Il primo era stato l’arch. Gaetano Di Benedetto, col quale Idra aveva avuto un primo colloquio a febbraio 2002. Gli era succeduto il dott. Pietro Rubellini.
I presidenti vanno e vengono, dunque, gli Osservatòri passano e scadono (quello della tratta TAV del Mugello, conviene ricordare, non è mai stato rinnovato da maggio 2007, quando i lavori erano ancora abbondantemente in corso). Chi scava, invece, ha il privilegio di poter procedere senza soluzione di continuità.
È forse uno stile, questo, da Paese democratico?
Mentre un numero crescente di fiorentini comincia a soffrire le conseguenze della TAV, il sindaco Matteo Renzi continua apparentemente a ignorare il patrimonio di conoscenze, di proposte e di supporti tecnici che Idra ha messo da tempo a sua disposizione.
Chissà se, nel prendere visione delle problematiche, e nel completare il passaggio delle consegne, il nuovo presidente dell’Osservatorio Parenti ha avuto tempo e modo di leggere i verbali delle tre audizioni accordate a Idra a dicembre 2008, luglio 2009 e aprile 2010 dall’Osservatorio diretto da Rubellini. Chissà se ha avuto modo di analizzare le memorie depositate in quelle occasioni. Chissà se ha potuto dare un’occhiata ai resoconti sottoscritti congiuntamente da Dell’Olio (per Idra) e Rubellini (per l’Osservatorio) dopo gli altri incontri di approfondimento tenutisi fra febbraio e marzo 2010 sui contenuti del parere e delle prescrizioni che l’organo di controllo istituito dal Ministero aveva emesso dopo avere analizzato gli aspetti ambientali del progetto esecutivo di sottoattraversamento e stazione elaborato dal General Contractor Nodavia.
Chissà se Renzi e Parenti condividono l’ottimismo-a-prescindere ostentato da taluni esponenti delle maggioranze di governo in Comune e in Regione circa la credibilità tecnica, progettuale ed esecutiva del sotttoattraversamento e della stazione subacquea TAV. Quasi non si fosse verificato proprio in questi anni, e proprio alle porte della città, fra Sesto Fiorentino e Firenzuola, quel disastro ambientale che la magistratura ha individuato, documentato e punito con pene severe comminate niente meno che ai vertici della prestigiosissima Impregilo! Il monito del Tribunale di Firenze non sembra impensierire più di tanto. L’esperienza urbana di Bologna neppure.
Idra, parte civile nel procedimento penale a carico dei costruttori della TAV in Mugello conclusosi in primo grado il 3 marzo 2009, conserva gelosamente la documentazione tecnica e procedimentale sul nodo TAV di Firenze depositata e protocollata presso gli uffici del Comune, della Regione e dell’Osservatorio. Mentre si prepara alle prossime udienze del processo di appello per il disastro ambientale in Mugello, che prenderà avvio il 18 marzo, alle ore 9, nell’Aula bunker di Santa Verdiana.