Idra pubblica sul proprio sito web il documento di RFI che riporta l’elenco ufficiale delle “opere sottoposte a testimoniale di stato e monitoraggio topografico” nella città di Firenze in vista della cantierizzazione TAV. Nei prossimi anni, infatti, e per una durata che si sta rivelando più ampia delle previsioni a causa di apparenti errori di calcolo, la ‘città del fiore’ che il sindaco Matteo Renzi vorrebbe “più bella”, con “stop al degrado”, l’ambiente come “grande priorità politica” e “volumetrie zero” sarà invasa da milioni di tonnellate di materiali da costruzione (fra inerti, cemento, sabbia, acciaio e conci prefabbricati), e dovrà esportare in luoghi ancora non ben definiti milioni di metri cubi di terra di scavo mista a ingredienti industriali. Il tutto per un doppio sottoattraversamento ad “Alta Velocità” con due curve ad angolo retto (una terza è a Sesto, appena usciti dal Nodo), e una faraonica stazione ‘subacquea’ accanto al subalveo del torrente Mugnone, esondato nel 1992 proprio in quella zona, al Romito. Sarà inoltre un gigantesco e crescente salasso erariale, propiziato dal generoso meccanismo finanziario imperniato attorno alla figura del general contractor, sul quale sembra voler tacere in modo multipartizan tutta la classe politica, cittadina e nazionale.
Idra pubblica anche le planimetrie (1, 2 e 3) degli edifici interessati dalla fascia di monitoraggio, assai ristretta, con la quale i proponenti e gli esecutori si prefiggono di cavarsela, dopo l‘esperienza davvero non tranquillizzante del Mugello, che ha visto gli effetti di falda sventagliarsi a chilometri di distanza dalla verticale del tunnel. Sottosuoli completamente diversi, quelli del Mugello e della conca fiorentina, certo. Ma è anche vero che sopra la falda di Firenze sta seduto uno dei “patrimoni mondiali dell’umanità” tutelati (?) dall’UNESCO.
Idra ricorda in proposito come l’allora assessore all’Urbanistica del Comune di Firenze arch. Gianni Biagi, in un convegno tenutosi il 9.7.’07 nella Sala “Affreschi” del Consiglio Regionale della Toscana dal titolo “Tav a Firenze … Quale Progetto?”, avesse espresso l’intenzione di allargare – per evidenti motivi di opportunità – la fascia di attenzione intorno ai due tunnel rispetto a quella prospettata nel progetto cosiddetto definitivo. “Sicuramente ci sono degli elementi ancora da approfondire”, ebbe a dichiarare l’assessore. “Il primo è la ristrettezza della fascia proposta dal monitoraggio. Questo deriva da una serie di impegni e di accordi fatti a suo tempo, ma io personalmente, ma anche membri dell’Osservatorio tecnico ritengono, che questa fascia che oggi è di 10 metri sia scarsa, scarsamente affidabile, e soprattutto non coerente con l’attenzione che la città ha sul problema. Quindi su questo punto io credo che sia un lavoro importante quello di poter lavorare insieme (…) per consentire un necessario adeguamento delle condizioni di monitoraggio”. Cosa è stato fatto al riguardo?
Documento e planimetrie sono stati importati dal sito web dell’Osservatorio Ambientale per il Nodo AV di Firenze: Idra ha pensato di metterli direttamente a disposizione con un semplice clic, risparmiando ai cittadini la procedura di registrazione al sito dell’Osservatorio, che prevede l’inserimento di una login e di una password.