AUDIZIONE DELL’ASSOCIAZIONE ECOLOGISTA IDRA IN OSSERVATORIO AMBIENTALE: APPUNTAMENTO IL PROSSIMO 8 APRILE.
Si è svolto ieri, nella sede dell’Osservatorio Ambientale sul progetto di Nodo Alta Velocità di Firenze, il terzo e ultimo incontro di approfondimento sui contenuti del parere e delle prescrizioni che l’organo di controllo istituito dal Ministero ha emesso dopo avere analizzato gli aspetti ambientali del progetto esecutivo di sottoattraversamento e stazione elaborato dal General Contractor Nodavia.
Ai precedenti incontri, con gli esponenti di Idra Sabina de Waal, Pier Luigi Tossani e Girolamo Dell’Olio sono intervenuti Teresa Crespellani e Claudia Madiai, docenti di Geotecnica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze.
Come convenuto, verrà sottoposto al presidente Pietro Rubellini il resoconto anche di questo ultimo colloquio che, insieme ai due precedenti, sarà pubblicato sul sito dell’Associazione Idra nei prossimi giorni.
È stata intanto fissata per il prossimo giovedì 8 aprile l’audizione di Idra presso l’Osservatorio in seduta plenaria: lì l’associazione fiorentina produrrà – alla luce della documentazione e delle informazioni ricevute – un aggiornamento di osservazioni, richieste e proposte dopo le due precedenti audizioni a dicembre 2008 e a luglio 2009.
Si è appreso intanto che il 10 marzo scorso sono stati consegnati al Contraente Generale i lavori per la realizzazione del Lotto 2, che comprende il passante AV/AC e la nuova stazione progettata da Norman Foster.
In un documento RFI ricevuto in queste settimane si legge che i tempi di realizzazione dell’opera tornano ad allungarsi anche sulla carta: il progetto esecutivo consta di almeno 7 anni e tre mesi annunciati di cantieri in città, contro le cifre ben più ‘leggere’ (vedi anche il punto 81 del documento Idra all’Osservatorio del 20.7.’09) fatte circolare in più occasioni dai Palazzi della politica locale. Un dato che non può non preoccupare se si considera la ‘normale’ evoluzione di questo tipo di opere nell’Italia che siamo abituati a conoscere. Il caso Mugello (tempi più che raddoppiati, e un Osservatorio Ambientale mai più rinnovato dal maggio 2007!) e il caso Bologna (dove – in assenza anche qui di un Osservatorio Ambientale – si accusano almeno tre anni di ritardo e non si vede la fine del tunnel sotto la città, col corredo dei danni alle strutture e alla salute che centinaia di cittadini lamentano) invitano a considerare con legittima preoccupazione già la semplice prospettiva temporale di una città d’arte così importante chiamata a subire un così lungo assedio. Occorre infine non sottovalutare la circostanza che il prossimo luglio 2010 scadrà pure il mandato dell’Osservatorio Ambientale per il Nodo AV di Firenze.