“Vi teniamo informati sull’iter della vostra richiesta, riguardante i pareri formulati dall’Osservatorio Ambientale con il contributo dei supporti tecnici. Abbiamo il nulla osta dell’ARPAT e dell’Autorità di Bacino, manca solo il parere dell’ Avvocatura della Regione Toscana. Contiamo di essere messi in condizione di trasmettere i documenti richiesti, in tempi brevi”.
Così scriveva il 7 dicembre scorso il presidente dell’Osservatorio Ambientale del Nodo TAV di Firenze Pietro Rubellini a Girolamo Dell’Olio, portavoce dell’associazione di volontariato ecologista Idra.
Tre settimane più tardi, il 28 dicembre scorso, non avendo avuto quel preannuncio alcun séguito Idra è tornata a scrivere al dott. Rubellini. “Le siamo grati per l’aggiornamento promesso (e sin qui non ricevuto). Ma siamo obbligati a ricordarLe, ancora una volta, che giacciono prive di riscontri da mesi una serie di richieste che qui sotto re-incolliamo. Restiamo dunque in attesa di una risposta anche a quei quesiti, oltre che della documentazione che ci viene preannunciata nella citata mail del 7 dicembre”.
Idra coglie l’occasione per sottolineare alcuni irrinunciabili punti di metodo. “Nella circostanza”, aggiunge l’associazione fiorentina, “desideriamo tornare a chiedere che – ai sensi della normativa ambientale nazionale e comunitaria – vengano soddisfatte le garanzie di trasparenza e le esigenze di democraticità nella pubblicazione delle determinazioni cui l’Osservatorio Ambientale da Lei presieduto sarà giunto al termine del proprio iter procedurale. In particolare auspichiamo che venga dato motivatamente conto degli esiti avuti nell’ambito del dibattito e della produzione dei pareri finali dell’Osservatorio dalle osservazioni illustrate dall’Associazione Idra, e depositate in forma scritta, nel corso delle due audizioni accordate il 23 dicembre 2008 e il 20 luglio 2009. Di quei nostri contributi, infatti, non ci è stato dato ancora sapere se, in che misura e in che termini siano stati considerati. Ribadiamo in questo senso anche la richiesta di poter avere accesso ai verbali delle riunioni dell’Osservatorio Ambientale, in ossequio alla normativa sulla trasparenza amministrativa e ambientale. Sarebbe a nostro avviso desiderabile, inoltre, che l’Osservatorio e il suo Presidente operassero attivamente e urgentemente affinché alla cittadinanza di Firenze sia riconosciuto nei fatti il diritto di conoscere in maniera approfondita, in tutti i dettagli e nei tempi necessari a elaborare eventuali osservazioni correttive, integrazioni o proposte alternative, i pareri prodotti dall’Osservatorio stesso. Non sarebbe proponibile infatti, riteniamo, una reiterazione di scelte progettuali prive della necessaria condivisione, dopo il clamoroso deficit di informazione con cui sono state assunte dall’Amministrazione Primicerio e dall’Amministrazione Domenici decisioni suscettibili di arrecare grave pregiudizio alla città – come lo stesso Osservatorio sembra avere accertato – sotto il profilo ambientale”.
Idra e Firenze tutta restano in fiduciosa attesa…